Essere un coworker nel settore audiovisivo: intervista a Marco Demmi

A inizio anno si è insediato all’Officina un nuovo coworker: si chiama Marco Demmi, ha 26 anni ed è videomaker ed Eccellenza in Digitale Italiana.  Gli abbiamo chiesto di raccontare la sua esperienza all’interno di uno spazio collaborativo per le arti audiovisive e cinematografiche.

Ciao Marco. Raccontaci in breve cos’hai fatto nella vita e che tipo di attività hai intrapreso.

Mi chiamo Marco Demmi e sono un videomaker di Parma. Dopo la laurea in Scienze dell’Architettura nel 2015, ho lavorato per circa un anno come venditore di telefonia e servizi digitali, portando avanti una mia formazione personale e autodidatta sul video. È lì che ho deciso di intraprendere un viaggio in tutt’altra direzione, andando ad approfondire la mia passione per l’audiovisivo e il digitale, scegliendo di lavorare in quello che mi piaceva. Dopo qualche test, da un anno ho aperto l’attività vera e propria.

In che modo sei venuto a conoscenza di Officina AA e come mai hai deciso di diventare coworker?

Sono venuto a conoscenza dell’esistenza di Officina AA grazie a mio zio, che ai tempi aveva letto un articolo sulla Gazzetta che ne parlava. In quel momento stavo decidendo cosa fare, se aprire un ufficio mio o condividerlo con qualcuno. Purtroppo, inizialmente, articolo della Gazzetta a parte, non sono riuscito a trovare nessuna informazione concreta sull’Officina, e mi sono aperto quindi un piccolo ufficio per conto mio. Una volta però, passando in quartiere Montanara, ho visto il cartello per strada, ho seguito le indicazioni, mi sono segnato i riferimenti e ho preso un appuntamento per visitare lo spazio. Il progetto mi ha convinto sia dal punto di vista estetico-architettonico sia per i servizi che offriva (spazi, attrezzature, etc.). Il valore aggiunto per me rimane comunque la possibilità di condividere esperienze e contare sulla collaborazione dei professionisti che gravitano intorno all’Officina.

Un aspetto positivo e uno negativo dopo i tuoi primi 5 mesi da coworker

L’aspetto positivo è sicuramente l’aver conosciuto il mondo dell’audiovisivo da vari punti di vista: io lavoro prettamente per l’online e qui ho avuto modo di vedere all’opera professionisti per il grande schermo e che utilizzano tecniche diverse. Ciò mi è servito per migliorare alcuni aspetti del mio lavoro.

D’altro canto, la condivisione degli stessi spazi di lavoro in alcuni momenti può essere difficile: se un tuo vicino di scrivania sta organizzando una produzione o è al termine di un progetto, può capitare di trovarsi l’ufficio affollato quando si avrebbe bisogno di concentrazione. Al contrario, possono esserci giorni in cui si ha voglia di condividere o chiedere consigli e poi si arriva e non si trova nessuno perché sono tutti in giro in trasferta. Questo non lo definirei comunque uno svantaggio, ma semplicemente un aspetto della condivisione. L’unica vera problematica dell’Officina è il fatto che i 2 piani non siano comunicanti: gli ingressi sono indipendenti e non c’è una scala interna che facilita la comunicazione, lo scambio rapido di informazioni, le pause caffè collettive, insomma, la contaminazione.

Un consiglio che ti senti di dare. 

Personalmente, mi piacerebbe contribuire a far conoscere di più l’Officina e a renderlo uno spazio più vivo, cercando di fidelizzare la community online e instaurando un dialogo con gli utenti partendo dai social network.

Contatti

www.marcodemmi.itinfo@marcodemmi.it