Lo scorso giugno l’Officina Arti Audiovisive, supportato dal Comune di Parma, ha lanciato “Cinema & Co.”, un bando rivolto a professionisti, esperti e in fase di avvio, under 35 del settore audiovisivo e cinematografico, che permetteva ai vincitori di utilizzare gratuitamente per 3 mesi le postazioni di coworking. Per sapere com’è andata, ne abbiamo intervistato uno.
1. Raccontaci in breve cos’hai fatto nella vita e che tipo di attività hai intrapreso?
Sono mezzo emiliano mezzo piemontese, abito in Toscana e studio a Parma Scienze Politiche all’Università: un po’ per passione e un po’ per mantenermi, ho iniziato a lavorare come fotografo e videomaker insieme a Federico Meneghini, che è diventato poi mio socio.
2. In che modo sei venuto a conoscenza del bando e perché hai deciso di partecipare?
Sono entrato in contatto con Officina Arti Audiovisive tramite Officine On/Off, realtà che ho conosciuto durante gli incontri di progettazione partecipata del Workout Pasubio. Ho saputo del bando durante gli incontri con gli autori del territorio che avete organizzato la scorsa estate e ho pensato che fosse un’occasione per espandere la mia rete di contatti.
3. Aspetti positivi e negativi di questi 3 mesi di coworking
Mi sembrate molto organizzati, lo spazio è bello e si sta bene, in più le vostre iniziative collaterali sono molto interessanti. D’altro canto qui il coworking deve ancora sbocciare, deve ancora crearsi un gruppo che si trasformi in potenziali collaboratori da coinvolgere nei tuoi lavori e al tempo stesso per farmi coinvolgere: questo è quello di cui ho sentito la mancanza.
4. Un consiglio che daresti su uno dei servizi dell’Officina
Le attrezzature! Io sono un grande sostenitore del Pubblico, di quello che viene messo a disposizione di tutti. Però le vie di mezzo a mio parere non funzionano. Credo quindi che per aiutare davvero lo sviluppo di progetti artistico-culturali dei giovani del territorio, le attrezzature dell’Officina dovrebbero essere date in prestito in maniera gratuita, ovviamente previ saldo di una giusta caparra, presentazione e approvazione di un progetto con piano, obiettivi e tempi di realizzazione concreti che valorizzino il territorio. In questo modo, il Comune può fare dei veri investimenti sui prodotti che ne usciranno. Per le attività meramente profit invece, i prezzi dovrebbero essere giustamente a mercato. Se rimane una via di mezzo (un costo basso che comunque diventa alto per chi ha un progetto suo), tagli le gambe a chi vuole davvero fare qualcosa, a mio parere.
5. I 3 mesi di utilizzo gratuito delle postazioni di coworking è finito. Cosa farai dopo?
Per me i vostri prezzi sono più che accessibili, una volta finite le vacanze di Natale mi piacerebbe tornare a essere coworker, magari con abbonamento a ingressi o per un tempo limitato: il lavoro del videomaker è molto dinamico e ti porta spesso fuori città.
Ludovico Casalone, di MC Meneghini Casalone
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